Ciò che rende Caminata, e il suo centro storico, così speciali sono le sue abitazioni in pietra, che presentano tutt’ora le caratteristiche originali. Al di sotto di esse poi, troviamo ancora resti dei misteriosi passaggi sotterranei, che collegavano una abitazione con l’altra, dando vita ad una fitta rete di camminamenti, utilizzati ai tempi come via di fuga. La piccola comunità collinare di Caminata ha antiche origini, come le sue bellezze architettoniche, veri gioielli che vanno ad impreziosire un territorio già unico di per sé: prendiamo ad esempio la settecentesca chiesa a croce greca, progettata dall’architetto Paolo Pittaluga, dedicata ai Santi Timoteo e Sinforiano ed oggi monumento nazionale, la quale conserva al suo interno pregevoli oggetti realizzati in ferro battuto. Caminata è un vero concentrato di tradizioni, bellezza e sapori.
I ritrovamenti di anfore, tabelloni, embrici romani i resti di un edificio presumibilmente adibito a fornace per la produzione di laterizi trovati nelle aree circostanti l’antico borgo di Caminata, certificano la presenza romana nella zona che, secondo la leggenda, sarebbe stato fondata da alcuni soldati romani sopravvissuti alla battaglia sul fiume Trebbia, combattuta nel 218 a.C.. A livello di notizie scritte, dobbiamo però aspettare il periodo alto-medievale, quando, in base all’inventario di Wala degli anni 833-835, la curtis risulta di proprietà del monastero di Bobbio con il nome di Sanctum Simphorianum: su una piccola altura, a oriente dell’abitato odierno, vi era una primitiva chiesetta dedicata al martire gallico Sinforiano. Nel corso del medioevo attorno alla chiesetta di San Sinforiano sorse un borgo fortificato, che prese ad essere chiamato con il nome La Caminata, attestato già in un documento del 1028. Il termine definiva in origine un ambiente dotato di un grande camino entro una residenza padronale; passò poi a identificare l’edificio stesso, con una connotazione militare che lo associò a strutture fortificate dette anche casetorri, ben giustificabili in un contesto di intenso transito e secolari contese come quello della zona dell’alta Val Tidone, al confine con il bacino della Versa: il borgo venne identificato con le casetorri (o caminate) di cui era costituito. Caminata conosce l’appartenenza al Monastero di San Colombano, i Longobardi, il cosiddetto “Stato Vermesco”, il dominio dei Farnese, il Regno di Sardegna, la nota rivolta popolare contro il regime napoleonico e passaggi da una regione all’altra, quando Caminata Pavese e lombarda, nel 1923 diventa piacentina ed aggregata, nel 1928, al Comune di Nibbiano, prima di ritornare comune autonomo nel 1950, con il cav. Daniele Bergamaschi primo sindaco.
ATTRATTIVE

CHIESA DEI SANTI TIMOTEO E SINFORIANO: Preceduta dal pittoresco borgo medioevale, la Chiesa dei Santi Timoteo e Sinforiano sorge all’interno dell’abitato, preceduta da un ampio sagrato cui si accede da una scalinata in pietra centrale. Le sue origine antichissime la rendono, insieme all’incantevole centro storico, una meta d’obbligo, regalando un’esperienza molto suggestiva.

DIGA DEL MOLATO: Nella splendida cornice naturale della Val Tidone, si può visitare una grandiosa opera di ingegneria idraulica, ovvero la Diga del Molato, che, nonostante sfiori il secolo di età, è tuttora in funzione.

PUNTI D'INTERESSE

Camminamenti segreti (da cui probabilmente trae il nome), oggi murati, torri, sono le caratteristiche del borgo.

TOPONIMO

L’antico toponimo di Caminata, centro abitato dalla particolare struttura di borgo fortificato, è San Sinforiano, denominazione mantenuta sino al XV secolo, mentre il nome odierno deriva dai numerosi camminamenti sotterranei, da strade strette e case – torri che caratterizzano l’aspetto del paese.