
Il Santuario – conosciuto tra i valtidonesi anche come Madonna del Monte – è il luogo ideale per una sosta in tutta tranquillità, circondati dalla natura e dalla quiete che questa terra sa regalare.
La chiesa che oggi ammiriamo, è frutto di aggiunte e rimaneggiamenti che partono da una piccola chiesetta (meglio definirla sacello) edificata intorno all’anno Mille, molto probabilmente dai monaci dell’ordine di San Colombano.
La chiesa che oggi ammiriamo, è frutto di aggiunte e rimaneggiamenti che partono da una piccola chiesetta (meglio definirla sacello) edificata intorno all’anno mille, molto probabilmente dai monaci dell’ordine di San Colombano. In particolare la porzione originaria risulta essere quella antistante, che dalla scalinata d’accesso arriva sino alla linea delle due cappelle laterali e la immaginiamo come una costruzione in sassi della zona e conci squadrati in arenaria, materiale che si trova in abbondanza in tutta la zona. La copertura a due falde, con struttura in legno e manto di copertura in coppi, le facciate, privi di intonaco e decorazioni di sorta, una semplice porta di ingresso e due finestre laterali, sotto al cornicione di imposta delle volte. L’aspetto attuale, ad esclusione del campanile, lo assume alla fine del 1800. Anonimo rimane il corpo della chiesa, che è quasi interamente libero da altri edifici verso nord, mentre verso sud, vi si addossano la vecchia abitazione agricola e la canonica. La facciata, in evidente stile neoclassico, di modeste dimensioni è caratterizzata dalla presenza di quattro grandi lesene che riproducono la colonna dorica stilizzata, a sostegno di un grande timpano che abbraccia tutta la larghezza della chiesa. All’interno del timpano si può ancora leggere la finestra a mezza luna, chiusa per la realizzazione delle volte negli interventi di fine ‘800. La facciata è interamente intonacata, con mattone facciavista per le modanature e le cornici del timpano. Una semplice finestra sormonta il portone di ingresso, di forma rettangolare con voltino ad arco a tutto sesto. Il portale di ingresso è delineato da pietra arenaria di colore grigio giallo, con portone di recente realizzazione (secolo XX°), una “imponente” scala, permette di raggiungere l’accesso alla chiesa, superando un dislivello di circa 1.50 ml. Il campanile in stile “Liberty” è vistosamente decorato, con intonaco a bugne e cornicioni in cemento, il corpo è a base quadrata mentre la lanterna è a base ottagonale con cuspide molto allungata e con otto feritoie circolari. La cella campanaria delimitata, sia alla base che alla sommità da un imponente cornicione, presenta quattro aperture ad arco a tutto sesto. La torre campanaria, raggiunge nel suo complesso, sino alla croce sommitale, un’altezza di circa 30 metri, è tinteggiata a colori tenui giallo e grigio.
Notizie Storiche
XII (origine intero bene)
Le prime notizie certe della chiesa di Santa Maria del Monte, sono da far risalire al 1152, quando ancora non si tratta di chiesa vera e propria, ma di Cappella della Pieve di San Martino di Stadera. A differenza però delle altre cappelle, dipendenti in tutto e per tutto dalla chiesa madre, questa godeva di propria autonomia. Era meta di continui pellegrinaggi da parte dei fedeli del territorio circostante e da luoghi anche più lontani. In un rogito notarile, datato appunto al 1152, il rettore Giovanni, comperò per la chiesa, alcuni terreni posti nei pressi del territorio della Pieve di Stadera, e di lì a poco, nel 1167, sempre lo stesso rettore, affittò alcune terre poste sul Monte. Già in quegli anni, presso la chiesa di madonna del Monte, risiede il parroco e questo riesce a vivere con le proprie cure, facendo coltivare i terreni circostanti e allevando piccoli animali.